Salerno

Dalla vetta del monte Bonadies domina l’intero golfo dalla Costiera Amalfitana fino a Punta Licosa e offre un colpo d’occhio di straordinaria bellezza. Il castello di Arechi II, costruito dal principe longobardo nel 774 quando trasferì da Benevento il cuore dei suoi domini, sovrasta la città di Salerno per la cui difesa era stato concepito.

Imprendibile nei secoli, rafforzata in varie epoche nella sua funzione militare, la fortezza di chiara roccia calcarea mantiene inalterato il suo fascino antico tra le imponenti rovine, sapientemente restaurate. Il percorso di visita tra mura, sale e camminamenti panoramici comprende anche il Museo medievale con una esposizione di armi antiche, oggetti ceramici e monete di epoca sveva e normanna. Nella parte più alta del maniero, il Museo multimediale propone ricostruzioni della vita quotidiana in epoca longobarda.Al castello sulla collina si accompagnò, sempre per volontà di Arechi, una sontuosa reggia cittadina, il complesso di San Pietro a Corte. Ė l’unica reggia longobarda sopravvissuta ai secoli, sebbene in gran parte incastonata tra i palazzi di epoche più tarde.

Ne restano evidenti nel centro medievale le bifore, le colonne e le arcate del loggiato della sala del trono e la cappella palatina. Fu proprio sotto i Longobardi che Salerno visse uno dei suoi periodi di massimo fulgore, come potenza marittima e commerciale mediterranea dalla florida economia e come sede della prestigiosa Scuola Medica Salernitana, primo istituto universitario della storia, che attirava discepoli e maestri delle più varie provenienze e culture. Tra le sedi della Scuola vi fu anche l’abbazia di San Benedetto, dove si tenevano le lezioni. Coevo del castello e della reggia, il monastero ospita in una sua parte il Museo Archeologico Provinciale, che custodisce reperti significativi della storia di Salerno dalla Preistoria all’epoca romana.  Tra gli abati più importanti nella storia del monastero e della città, l’abate e medico Alfano, divenuto arcivescovo nel 1058, fu tra i promotori della costruzione della Cattedrale, che venne ultimata e inaugurata nel 1084, quando Salerno era già passata sotto i Normanni, che finanziarono la fabbrica del Duomo intitolato a San Matteo, il cui corpo è custodito nella cripta. L’edificio a tre navate, nonostante il rifacimento di gusto barocco risalente alla fine del XVII secolo e le numerose opere di grandi artisti napoletani del Sei-Settecento, conserva anche strutture e pregevoli opere della sua originaria versione medievale. Pregevole è anche il campanile del XII secolo, in stile arabo-normanno, che svetta per 56 metri e sorregge ben otto campane. Vicino al Duomo, il conquistatore normanno Roberto il Guiscardo nel 1080 aveva voluto la sua nuova reggia, il Castel Terracena, anch’esso inglobato in costruzioni posteriori, sebbene ne restino tracce nelle torri di Largo San Giovanni. Arteria principale della città medievale, via dei Mercanti presenta ancora botteghe artigiane e negozi. Su di essa, nella struttura della chiesa longobarda di San Gregorio, è ospitato il Museo Virtuale della Scuola Salernitana, che racconta la storia della celebre università e dei suoi più illustri medici, tra cui Trotula De Ruggiero, la prima donna medico, oltre ad accogliere una copia antica del “Regimen Sanitatis Salernitanum”, il testo di medicina più importante e famoso. Via dei Mercanti conduce al Giardino della Minerva, altro luogo simbolo della Scuola, fondato nel XIV secolo dal medico Matteo Silvatico per raccogliere tutte le specie botaniche utilizzate a scopo terapeutico e considerato il più antico orto botanico del mondo. Dal giardino più antico a quello moderno della Villa Comunale, realizzata dopo l’Unità d’Italia nell’ambito del riassetto del lungomare, dove sorse un nuovo quartiere di scenografici palazzi affacciati sul mare, tra i quali il teatro comunale intitolato a Giuseppe Verdi. E la Villa, con le sue collezioni di piante rare, diventò ben presto un luogo di aggregazione per i salernitani, quale è ancora oggi, tanto più durante l’inverno, quando diventa fulcro della manifestazione “Luci d’artista”, che da novembre a gennaio attrae a Salerno turisti da ogni parte d’Italia e dall’estero. La città moderna in espansione verso oriente si è arricchita di opere di architetti di fama internazionale. E le novità hanno riguardato anche l’area portuale, al centro di un rilancio di cui è simbolo l’ardita Stazione Marittima, opera dell’architetta Zaha Hadid, inaugurata nel 2016 proprio davanti al Molo Manfredi, che dal XIII secolo è l’approdo per chiunque giunga a Salerno dal mare.

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