Costa del Vesuvio

Torre del Greco - Torre Annunziata - Castellammare di Stabia 

Inconfondibile e familiare, la sagoma del vulcano più famoso del mondo domina il paesaggio a terra e dal mare. Nei millenni, il complesso vulcanico del Somma-Vesuvio ha modellato tutti gli elementi di un vasto territorio a sud di Napoli, apprezzato fin dall’antichità per la fertilità dei terreni, la salubrità del clima e l’armoniosa bellezza della costa, feconda di miti e leggende

Non si era ancora formato il Gran Cono che si identifica da quasi duemila anni con il Vesuvio, quando i ricchi Romani iniziarono a prediligere quel tratto costiero del golfo tra Napoli e Sorrento per le loro ville marittime, dove amavano trascorrere i periodi di otium, mentre nelle aree più interne fervevano le attività agricole e si producevano un ottimo olio e un vino rinomato. Un equilibrio ideale fino alla brusca soluzione di continuità provocata dall’eruzione del 79 d.C., che cambiò volto al vulcano e a tutto il territorio circostante, seppellendo la grande città di Pompei e tutti i suoi sobborghi e centri satellite. Tornati alla luce, progressivamente, dal XVIII secolo, quando i primi ritrovamenti degli abitati di Pompei, Ercolano, Stabia e Oplonti, l’attuale Torre Annunziata, restituirono grande fama a quel tratto di costa, attirandovi i viaggiatori del Grand Tour da ogni parte d’Europa. E anche i nobili della corte borbonica che, dopo la costruzione della reggia di Portici prediletta da re Carlo, fecero a gara a edificare splendide ville lungo quello che divenne noto come il Miglio d’Oro, tra Ercolano e Torre del Greco.

Intanto, nonostante le periodiche bizze del Vesuvio, fin dal Medio Evo si erano ricostituiti e consolidati gli insediamenti costieri e quelli alle falde del vulcano. Tanti borghi, vicini ai siti archeologici dei centri più antichi, che nel tempo si sono caratterizzati per nuove peculiarità, tradizioni e richiami – storici, artistici, religiosi, paesaggistici - tutti da scoprire.

A cominciare da Castellammare di Stabia, da cui si sale in funivia fin sulla cima del Monte Faito, per godere di un panorama unico del Golfo di Napoli e dei Monti Lattari. E poi la reggia del Quisisana immersa nei boschi, con il Museo che custodisce i reperti dell’antica Stabia. Merita una visita anche la frazione di Pozzano con il suo castello e il santuario mariano. A Ercolano, oltre all’area archeologica e al vicino museo Mav, si può visitare la splendida Villa Campolieto, la più celebre delle ville vesuviane del Miglio d’Oro, che propone un ricco cartellone di iniziative culturali. A Torre Annunziata, l’antica Oplontis,  sono tornati alla luce i resti della grande villa di Poppea, seconda moglie di Nerone. Mentre Torre del Greco è famosa nel mondo da secoli per la lavorazione del corallo e per i cammei. Imperdibile una visita alle straordinarie collezioni di oggetti d’arte in corallo del Museo Liverino e del Museo allestito presso lo storico Istituto Statale d’Arte, dove si formano le nuove generazioni degli artisti del corallo.

Una visita nella zona vesuviana, tuttavia, non può prescindere da Pompei. Per il valore assoluto e senza confronti della città antica, che continua a restituire stupefacenti testimonianze della vita quotidiana che vi si svolgeva prima dell’eruzione del Vesuvio. E per la presenza del santuario mariano, tra i più grandi e celebri in Italia.

A coronare la scoperta dell’area vesuviana, ci sono le affascinanti escursioni nei luoghi più suggestivi e rappresentativi della storia geologica e della grande diversità biologica, botanica e faunistica, del complesso Somma-Vesuvio, protetto e valorizzato dal Parco Nazionale del Vesuvio.

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