Vico Equense e Seiano

Ė la porta della Costiera Sorrentina. La prima e la più estesa per territorio delle località che si susseguono sul versante nord-occidentale della Penisola formata dalla catena dei Monti Lattari. Vico Equense sorge su un blocco di tufo fasciato da una fitta vegetazione fino al livello del mare. 

Alle spalle, protettivi, s’innalzano il magnifico Monte Faito e il Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi, che con le sue cime raggiunge la massima altezza dei Lattari. Sui fianchi dei due monti stanno annidati i casali di Vico, ben tredici, uno dei richiami caratteristici della località peninsulare. Più in alto di tutti c’è Moiano; il più antico, risalente al IX secolo, è Massaquano; ad Arola, oltre all’antico eremo camaldolese, la chiesa parrocchiale di Sant’Antonino è la più grande del territorio. Su una collina tra i territori di Vico e di Meta di Sorrento, tra i casali più popolosi, Seiano è una nota meta turistica per la posizione e per le sue chiese.

Affacciato sul mare, il centro storico di Vico conserva in tutto il suo fascino l’originario impianto medievale. Tappa obbligata del passeggio tra le stradine del borgo è l’antica cattedrale dedicata alla Santissima Annunziata. Al di là della settecentesca facciata barocca, si tratta dell’unico esempio di edificio sacro della Costiera in stile gotico a conferma della sua costruzione nella prima metà del Trecento. Di grande valore sono le opere d’arte che adornano gli spazi interni, dove è sepolto il filosofo illuminista Gaetano Filangieri. E da non perdere è lo spettacolo del golfo e delle isole che si ammira all’esterno dell’ex chiesa madre. Risale, Invece, al XVI secolo il Santuario di Santa Maria del Toro, legato ad un evento miracoloso.

Maestoso e imponente, a Vico c’è anche un castello di epoca angioina che da due secoli prende il nome dall’ultima famiglia proprietaria, i Giusso. Nel tempo il complesso monumentale ha subito trasformazioni e ampliamenti che, dopo averne potenziato inizialmente la funzione militare come fortezza, già intorno alla metà del XVI secolo furono finalizzati a farne una accogliente residenza nobiliare. 

Negli spazi del convento della Santissima Trinità si trova il Museo Mineralogico Campano, che custodisce migliaia di campioni di minerali provenienti da ogni parte del mondo. I reperti archeologici riemersi dallo scavo di una necropoli risalente al VII-V secolo a.C. sono esposti all’interno dell’Antiquarium- Tra i richiami di Vico c’è anche lo stabilimento termale dello Scrajo, fondato nel 1895 nel sito di una sorgente termale frequentata già in epoca imperiale. Nato come borgo di pescatori, Vico ha conservato un legame forte con il mare. Il territorio offre numerose spiagge, tra cui Marina di Vco e Marina di Seiano. Mentre gli appassionati di immersioni subacquee possono godere delle meraviglie che offre il famoso Banco di Santa Croce.

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